L’email marketing, rispetto ad altri canali, ha un alto livello di efficacia nella conversione degli utenti in clienti. Curare le campagne di email marketing grazie a forme di automazione (= email marketing automation) può amplificare la resa di questo strumento di comunicazione.
Indice dei contenuti
Email marketing automation, vediamolo insieme:
Ecco alcune email “automatizzate” che si possono impostare:
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Email di benvenuto:
L’email di benvenuto è il primo step verso l’email marketing automation. Ci si può limitare a inviare una sola email di benvenuto, ma l’ideale sarebbe creare un’automazione in modo da inviare ad una scadenza ravvicinata una serie di email informative che portino subito il nuovo utente ad interessarsi dell’azienda e dei suoi prodotti e servizi.
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La “sveglia”:
Ri-attivazione dei vecchi clienti, o degli utenti “dormienti” iscritti alla newsletter (quelli che si sono iscritti ma non le leggono e non aprono mai le newsletter che ricevono).
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“Triggers” basati sul comportamento:
Invio di una mail per ricordare al cliente che ha lasciato degli articoli nel carrello del sito, oppure una mail con un tentativo di recupero nel momento in cui l’utente sceglie di disiscriversi dal servizio.
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“Nurturing sequence”:
E’ una sequenza di email che “coccolano” il cliente e cercano di incuriosirlo, divertirlo, informarlo e portarlo all’acquisto.
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Le date:
Email basate sulle date speciali, quali ad esempio festività, compleanno del cliente, anniversario della sua iscrizione al servizio di newsletter.
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Raccolta di dati di profilazione:
Un modulo di iscrizione che richiede troppi dati anagrafici viene certamente snobbato dagli utenti perché faticoso da compilare. Le persone sono in genere restie a condividere i propri dati con aziende di cui non si fidano. Per collezionare queste informazioni utili all’azienda (età, sesso, data di nascita, luogo di residenza, ecc.) è possibile studiare delle email ad hoc che “premiano” l’utente se fornisce dei dati personali, ad esempio offrendo un documento utile da scaricare.
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Cross-sell e up-sell:
Sono due tecniche di marketing automation che tutti ritroviamo utilizzando Amazon, in base alle quali viene suggerito al cliente l’acquisto di prodotti simili o complementari a quelli già visti o acquistati.
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“Customer value”:
Campagne di invito all’acquisto basate sul valore riconosciuto ad un certo cliente (es. clienti VIP, o che hanno aderito a club o programmi fedeltà)
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Location:
In base al luogo di residenza (o di acquisto in store) del cliente, si suggeriscono offerte specifiche di un certo punto vendita.
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Accessori:
Invito all’acquisto di ricambi o accessori per prodotti già in possesso del cliente.
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Follow-up email:
In base a ciò che un cliente ha acquistato (o ai prodotti del sito visionati) si mandano delle email di follow-up per capire se è stato contento dell’acquisto e se la sua esperienza è risultata positiva, oppure si richiede espressamente un feedback, anche in forma di questionario di gradimento o recensione.
Per capire quali email automatizzate sono più adatte al proprio pubblico, è bene costruire un piano di email marketing: si individuano le varie sequenze di email (per accogliere, coccolare, invitare all’acquisto e ri-attivare) che puoi utilizzare in base alla tipologia di cliente o di prodotto a cui è interessato.
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